L’Arenaria ha portato nella città di Crotone decine di artisti, musicisti e appassionati delle tradizioni popolari, della musica e dei canti.
Probabilmente si rimarrà con un rimpianto, che è anche una forte curiosità: come sarebbe stata questa seconda edizione dell’Arenaria Festival se il clima fosse stato più clemente. Di sicuro non ci sono dubbi su quello che sono stati i tre giorni del Festival nonostante la pioggia, il vento e… il forte vento. Un evento ben organizzato che ha portato nella città di Crotone decine di artisti, musicisti e appassionati delle tradizioni popolari, della musica e dei canti. Oltre a tanti tanti curiosi “indigeni”, giovani e meno giovani, che magari anche per la prima volta si approcciavano a balli e canti tipici della tradizione calabrese.
Hanno generato molta curiosità nel pubblico, oltre che l’apprezzamento per il risultato finale, i laboratori, le installazione e le performance artistiche che fin dal pomeriggio hanno arricchito la manifestazione lungo tutto il Lungomare Cristoforo Colombo. Il mosaicista Leo Laino, gli artisti Fabio De Marco, Francesca Rota e Dorotea Li Causi hanno lasciato un segno importante, nei partecipanti ai loro laboratori (tanti bambini) e agli spazi a loro dedicati abbellendoli e riqualificandoli. Mentre Nicola D’Imperio ha raccontato la storia del Sud Italia attraverso le sue installazioni.
Tre le zone della regione rappresentate in questa edizione dell’Arenaria: l’area del Marchesato Crotonese, quella Grecanica nel reggino e quella del Reventino. Hanno destato enorme interesse i “salotti culturali”, grazie anche alle tematiche scelte e alla partecipazione di relatori di alto profilo, da Daniel Cundari a Pino Aprile, da Nino Cannatà e Francesco Bevilacqua a Patrizia Giancotti, da Massimiliano Capalbo e Stefano Caccavari a Ivan Arella. Nel dibattito della domenica ha partecipato anche la dottoressa Tullia Prantera, medico del reparto di Oncologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, a cui è andato un contributo che l’Associazione Innesti ha raccolto con una riffa durante il Festival.
Nel corso delle tre serate, molto apprezzata dal pubblico è stata la cosiddetta “festa all’abballu” che sabato e domenica, all’aperto, ha espresso il meglio del suo spirito coinvolgendo il pubblico presente sul lungomare nel sabato crotonese e nel dopocena della domenica.
Radio Barrio ha seguito in diretta buona parte delle iniziative, attraverso lo streaming audio sul sito e le incursioni video sui social. Il numero di contatti e interazioni hanno dato merito all’investimento che come associazione Il Barrio si è voluto intraprendere con la partnership con Innesti per questa edizione del Festival. Sicuri di aver dato un contributo sostanziale, importante, per un progetto di qualità.
Arenaria Festival, podcast e interviste: