Dal 18 al 23 luglio si è svolta la IX edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival. 60 opere in concorso in 4 categorie competitive.
La IX edizione del SiciliAmbiente Documentary Film Festival è giunta al termine. Dal 18 al 23 luglio, per un’intensa settimana, l’organizzazione che fa capo al festival, che da nove anni si propone di contribuire attraverso il cinema alla diffusione di una “cultura sostenibile”, ha ospitato oltre 60 opere in concorso in 4 categorie competitive, in due sale di proiezione. La prima nel giardino del palazzo comunale, la seconda, molto suggestiva, sulla spiaggia di San Vito lo Capo. Va sottolineata anche la cornice di Piazza Santuario, in cui il gruppo tecnico del festival ha allestito il mercatino che ha animato Corso Savoia per l’intera settimana, oltre che la pagoda per Radio Barrio da cui sono andate in onda circa 15 ore di diretta, con interviste a ospiti, giurati e turisti del borgo trapanese.
Anteprime nazionali e internazionali di film premiati in tutto il mondo, dedicati alle questioni ambientali ma anche ai diritti umani, «perché – come ha tenuto a specificare ai microfoni di Radio Barrio Antonio Bellia, ideatore e direttore artistico del festival – le due cose sono strettamente collegate». «Il motore è l’amore per le tematiche che sviluppiamo – ha continuato – che sono sempre complicatissime. Perché è una sfida parlare di problematiche di ambiente e diritti umani, mostrare dei documentari che hanno la loro “pesantezza”, a un pubblico fatto sostanzialmente di vacanzieri. È una scommessa che fin’ora è stata vincente».
Tra i numerosi partner, che a vario titolo, hanno collaborato all’edizione 2017 del Festival troviamo Navarro editore, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), l’ARPA Sicilia, il Movimento Difesa del Cittadino, la FIAB, Amnesty International e Arci. E proprio le ultime due organizzazioni hanno avuto l’onore di aprire e chiudere il festival con due iniziative dedicate ovviamente all’ambiente e ai diritti umani. Martedì 18 luglio, la serata d’apertura è stata a cura proprio dell’Arci Nazionale con l’iniziativa STOP CLIMATE CHANGE! e il concerto dei Têtes de Bois con musica e racconti tra rock, folk e poesia dedicati al tema dei cambiamenti climatici. Domenica 23, al termine della cerimonia di premiazione, lo spettacolo Migrant di Sandro Joyeux è stato dedicato alla campagna IWelcome di Amnesty International che chiede protezione per rifugiati e migranti.
Di seguito, i vincitori dei 4 concorsi del SiciliAmbiente 2017, con le motivazioni delle giurie:
Miglior documentario della IX edizione del SiciliAmbiente è Mundiya Kepanga, The voice of the forest di Marc Dozier e Luc Marescot (Francia, 2017). Il ritratto di un capo tribù Huli in Papua Nuova Guinea, una voce della foresta che poeticamente ci mette in guardia sul pericolo della deforestazione. La giuria, composta da Claudio Gioè, Fabio Nunziata e Riccardo Costantini, ha assegnato al film il Premio “Il Faro” sponsorizzato da Arpa Sicilia e Laboratorio InFea “per aver raccontato un personaggio di rara potenza comunicativa che ricorda con illuminante saggezza il necessario legame ancestrale con l’ambiente”.
Al secondo posto della sezione lungometraggi Jardines de plomo (Perù, Italia, Spagna 2017), il film di Alessandro Pugno, girato a 4000 metri in Perù, sulla lotta di un gruppo di ragazzi e della loro insegnante per dimostrare la contaminazione delle acque del distretto da parte delle miniere locali, “ piccoli grandi eroi quotidiani – come recita la motivazione della giuria – che in un contesto difficile e compromesso, testimoniano la lotta che dovrebbe essere di tutti, per rendere il proprio ambiente migliore ogni giorno”.
Miglior cortometraggio d’animazione del SiciliAmbiente 2017 è Confino del regista siciliano Nico Bonomolo (Italia, 2016): il corto pluripremiato, vincitore anche al Giffoni Film Festival e al Santa Barbara Film Festival in California, racconta con poesia la storia di un artista di ombre cinesi nella Sicilia del periodo fascista, confinato su un’isola dopo avere deriso Mussolini durante uno spettacolo. La giuria, composta dall’attrice Tea Falco, dal critico cinematografico Salviano Miceli e da Ivan Scinardo, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia, ha assegnato il Premio, sempre offerto da Arpa Sicilia e Laboratorio InFea, perché: “In un gioco di citazioni che abbraccia cinema, storia, arte e magia, la poesia diviene strumento per illuminare con giochi di luce e ombre il ricordo di un periodo storico feroce, in cui ironia e leggerezza restano le uniche armi efficaci contro il non senso della guerra”.
Al secondo posto, sempre nella sezione cortometraggi d’animazione, Alike di Daniel Martinez Lara e Rafa Cano Mendez (Spagna, 2015), un film che, come afferma la giuria, “ non ha niente da invidiare ai film della Pixar per il suo linguaggio moderno, una storia affascinante e romantica, lo sguardo puro di un bambino contro qualsiasi forma di omologazione e alienazione”.
La medesima giuria ha assegnato anche i premi al Miglior cortometraggio: vince la regista norvegese Julie Engaas col suo In a few years everything will be different (Norvegia, 2017) “per il pudore e la delicatezza con cui riflessioni intime e private trovano sfogo in un linguaggio mai banale, aperto a contaminazioni, in cui il futuro non perde di vista un necessario squarcio di ottimismo”. Al secondo posto il regista pakistano Muhammad Umar Saeed con The learning alliance (Pakistan, 2016), la storia di tre fratelli che raccolgono rifiuti per pagarsi l’iscrizione a scuola. Menzione speciale nella sezione cortometraggi a Plastic is forever (USA, 2016) di Dylan D’Haeze, il giovane film-maker americano che mostra come i ragazzi possano aiutare a fare la differenza in un mondo che sta diventando sempre più dipendente dalla plastica.
Nella Sezione Bike Short, vince il Premio Miglior cortometraggio, sponsorizzato dalla FIAB, Don’t forget to smile (Italia, 2016) di Gianmaria Spavento. Il racconto di un viaggio in bici lungo un anno, dalla Cina all’Italia, attraverso la Via della seta, seguendo le orme di Marco Polo, premiato dalla giuria composta da Calogero Di Chiara (ARPA Sicilia), Valeria Marino (Cooperativa Palma Nana – Palermo) e Ottavio Navarra (Navarra Editore).
Ai premi delle giurie ufficiali si aggiungono quelli assegnati dai partner – AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e TTPIXELL Studio – che vanno rispettivamente a La grande monnezza di Chiara Bellin (Italia, 2016) e a Salifornia di Andrea Beluto (Italia, 2016).
Ma la vera novità di questa edizione è la collaborazione tra SiciliAmbiente Documentary Film Festival e Amnesty International Italia, che hanno istituito il Premio alla miglior opera capace di affrontare con merito il tema dei diritti umani, che è stato assegnato a Mommy’s land di Garret Atlakson (Cambogia, 2017) un film che racconta la lotta non violenta per la casa che, tra sgomberi forzati e arresti illegali, è portata avanti in un quartiere di Phnom Penh da donne straordinarie. Il Premio è un riconoscimento all’impegno e alla lotta di queste donne per la dignità e i diritti.
Il Premio del pubblico è stato assegnato quest’anno a K2 and the invisible footmen di Iara Lee (Pakistan, USA, Brasile, 2015) il film che, raccontando le vite pericolose di quei portatori pakistani e sherpa nepalesi che rendono possibile alle spedizioni internazionali l’ascesa alla seconda montagna più alta al mondo, ritrae scenari di straordinaria bellezza.
Il Festival ha ospitato quest’anno anche una piccola rassegna di opere realizzate da giovanissimi, riguardanti il tema delle dipendenze, organizzata in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino, nell’ ambito del progetto “Cittadini in …Progress”, inserito nel programma generale di intervento della Regione Siciliana 2016/1017. Premi per Al di là dello schermo di Elio Cassisi (Italia, 2017), Candyland di Danya Safanov (RUSSIA, 2016) e The 99th encounter di Linman Wu (Cina, 2017).
I podcast delle dirette, del concerto dei Têtes de Bois e delle interviste, prodotti durante la IX edizione del SiciliAmbiente, sono disponibili ai seguenti link: